Reddito di infanzia e bonus gioventù: come funzioneranno?

Il Reddito di infanzia è una proposta al vaglio del governo al fine di contrastare la denatalità del nostro Paese. Si tratterebbe di un assegno mensile dal valore di 400 euro per i primi 6 anni di vita del figlio, che sarà poi sostituto dal bonus gioventù per un importo di 250 euro per ogni figlio tra i 7 e i 25 anni di età.

Al vaglio del Governo ci sono due nuovi aiuti economici destinati alle Famiglie: il Reddito di Infanzia e il Bonus gioventù per gli under 25. Le proposte non sono ancora definitive pertanto attualmente non si sa quando potrebbero essere attivati, se approvati.

Vediamo di seguito di cosa si tratta e chi potrebbe beneficiarne.

Reddito d’infanzia: di cosa si tratta?
Il reddito d’infanzia è una proposta al vaglio del governo da inserire nella prossima manovra di bilancio. L’obiettivo della misura è quello di contrastare la denatalità del nostro Paese.

Qualora venisse approvata, tale misura consisterebbe in un assegno mensile del valore di 400 euro per i primi 6 anni di vita di ciascuno dei figli. Nei nuclei monogenitoriali, oppure in presenza di figli con disabilità, il valore dell’assegno sarà aumentato in maniera proporzionale. Stando a quanto è previsto dalla proposta di legge potranno beneficiare di questa misura tutte le famiglie che hanno un reddito fino a 90.000 euro.

Non è ancora ben chiaro come il governo troverà le risorse utili al riconoscimento di un assegno che complessivamente potrebbe richiedere oltre i 28.000 euro a figlio.

L’agevolazione si andrebbe ad aggiungere all’Assegno Unico Universale. Il contributo spetta per i figli dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età.

Assegno di gioventù: di cosa si tratta?
Nella stessa proposta di legge compare anche l’assegno di gioventù, rivolta agli studenti. Il bonus gioventù, secondo quanto previsto dalla proposta di legge si sostanzierebbe in un importo pari a 250 euro per ogni figlio tra i 7 e i 25 anni di età. Il requisito necessario per accedere al bonus è la continuazione agli studi da parte dei figli.

Per ottenerlo occorre quindi avere un figlio iscritto a scuola o all’università. Si tratta quindi di una misura per favorire l’istruzione dei giovani.

Altre agevolazioni per le famiglie
Tra le proposte del governo, oltre all’istituzione del reddito di infanzia e del bonus gioventù, per gli asili nido è valutato “un adeguamento dei posti disponibili” nelle strutture comunali, “il prolungamento degli orari di servizio”, “l’apertura anche nei mesi estivi, a supporto di tutti i genitori che lavorano” e “la promozione di asili nido familiari sul modello tedesco della tagesmutter”.

Sono previste anche nuove agevolazioni fiscali per le famiglie con figli a carico. Nella proposta di legge si legge che per assicurare un “prelievo più equo e progressivo”, al fine di salvaguardare le famiglie con più figli, si dovrebbe passare al quoziente familiare.

Prevista anche la possibilità di aumentare il numero di giorni riconosciuti dal congedo di maternità (oggi di 5 mesi) e per il congedo parentale. Viene prevista anche la possibilità di detrarre dalle tasse le spese che i neogenitori, entro 24 mesi successivi alla data del parto per “consulenza psicologica e di psicoterapia individuale o di coppia”.

Tra le misure compare anche l’accesso gratuito alle scuole d’infanzia, oltre all’obbligo per gli esercizi commerciali con area di vendita superiore a 200 metri quadrati di montare fasciatoi per neonati, pena una sanzione di 5.000 euro per chi non si adegua.

Pubblicato il 7 Settembre 2023