Trasferimento di sede in Italia di imprese commerciali estere
Il concetto di residenza fiscale delle società è centrale nel sistema tributario italiano, in quanto determina il luogo di tassazione dei redditi prodotti. Conoscere le regole applicabili al trasferimento della residenza in Italia è fondamentale per imprese estere che intendano operare stabilmente nel nostro Paese, nonché per evitare l’insorgere di contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.
Cosa si intende per residenza fiscale di una società
L’art. 73, comma 3, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) stabilisce che una società è considerata fiscalmente residente in Italia se, per la maggior parte del periodo d’imposta, si verifica almeno una delle seguenti condizioni:
- la sede legale è situata in Italia;
- la sede dell’amministrazione è in Italia;
- l’oggetto principale dell’attività si trova in Italia.
Questi tre criteri sono alternativi e il verificarsi anche di uno solo di essi comporta la residenza fiscale italiana. In pratica, se una società è formalmente registrata all’estero ma ha l’amministrazione effettiva o l’attività principale nel territorio italiano, è soggetta alla tassazione italiana su tutti i redditi prodotti nel mondo (principio del worldwide taxation).
Sede legale, sede amministrativa e oggetto principale
La sede legale è il luogo in cui la società è formalmente costituita secondo il diritto societario. Può risultare dallo statuto o da un registro delle imprese estero.
La sede dell’amministrazione è invece il luogo in cui si prendono le decisioni strategiche e gestionali. Secondo la giurisprudenza italiana, è qui che si riunisce il consiglio di amministrazione o l’organo equivalente, si definisce la politica aziendale e si gestiscono le relazioni bancarie e contrattuali più rilevanti.
L’oggetto principale riguarda l’attività effettiva svolta dalla società. Se l’attività economica si sviluppa principalmente in Italia, ciò può rappresentare un forte indizio di residenza fiscale, anche in assenza di sede legale italiana.
Trasferimento effettivo della residenza in Italia
Quando una società estera decide di trasferire la propria sede legale o operativa in Italia, si parla di trasferimento della residenza fiscale in ingresso (inbound transfer). In questo caso, l’impresa diventa soggetta alle regole fiscali italiane dal periodo d’imposta in cui si verifica il trasferimento.
È importante distinguere tra:
- Trasferimento reale, con cambio effettivo della sede decisionale e/o operativa;
- Fittizia localizzazione estera, dove la società è registrata all’estero ma opera in Italia. In questo caso, l’Agenzia delle Entrate può contestare l’effettiva residenza estera e accertare la residenza in Italia con conseguente tassazione integrale.
Le conseguenze fiscali del trasferimento in Italia
Una società fiscalmente residente in Italia è soggetta:
- all’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) sul reddito complessivo ovunque prodotto;
- all’IRAP per le attività svolte sul territorio italiano;
- agli obblighi di contabilità, dichiarazione e versamento delle imposte secondo la normativa italiana;
- all’obbligo di tenuta delle scritture contabili in italiano e secondo i principi contabili nazionali o internazionali adottati in Italia.
Inoltre, il trasferimento della sede in Italia comporta anche obblighi IVA, iscrizione al Registro delle Imprese, eventuale adeguamento dello statuto e, in alcuni casi, trasformazione giuridica della società.
Le verifiche dell’Agenzia delle Entrate
L’Amministrazione finanziaria italiana esercita un forte controllo sulle società che dichiarano di essere estere, ma operano di fatto in Italia. In questi casi può attivare controlli per verificare la residenza effettiva, sulla base di indici come:
- presenza di uffici, dipendenti o rappresentanti in Italia,
- conto corrente bancario italiano,
- contratti stipulati e gestiti nel territorio nazionale,
- relazioni economiche prevalenti con clienti e fornitori italiani.
La mancata trasparenza può comportare accertamenti fiscali retroattivi, applicazione di sanzioni e recupero delle imposte non versate.
Conclusioni
Trasferire la residenza fiscale di una società in Italia è un’operazione possibile e spesso vantaggiosa, ma richiede valutazioni tecniche e pianificazione fiscale preventiva. È fondamentale garantire che il trasferimento sia effettivo e documentabile, evitando rischi di contestazione.
Il nostro studio offre consulenza specialistica per l’inquadramento fiscale delle imprese che intendono operare in Italia, assistenza nei processi di trasferimento e supporto nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate.