Lavoro dipendente e partita IVA: si può fare?

Compatibilità tra lavoro dipendente e attività autonoma: inquadramento normativo e profili operativi

L’esercizio contemporaneo di un’attività di lavoro dipendente e di un’attività autonoma con partita IVA rappresenta una fattispecie sempre più diffusa nella prassi professionale, resa possibile da un sistema normativo che, sebbene non la vieti in modo assoluto, impone una serie di condizioni e limiti di compatibilità, tanto di natura contrattuale quanto fiscale e previdenziale.

1. Compatibilità contrattuale e clausole limitative

Ai sensi dell’art. 2105 c.c., il prestatore di lavoro subordinato è tenuto all’obbligo di fedeltà, che si sostanzia nel divieto di trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con il datore di lavoro. Tale principio si concretizza in molteplici clausole contrattuali, tra cui:

  • Clausole di esclusiva (in particolare nei contratti a tempo pieno);
  • Clausole di non concorrenza post contrattuali (art. 2125 c.c.);
  • Regolamenti aziendali interni che subordinano l’esercizio di attività esterne all’autorizzazione datoriale.

Il mancato rispetto di tali vincoli può legittimare l’adozione di provvedimenti disciplinari fino alla risoluzione per giusta causa del rapporto di lavoro, oltre ad esporre il dipendente a responsabilità risarcitorie.

2. Regime fiscale: accesso e limiti al forfettario

L’art. 1, commi 54-89 della Legge 190/2014, così come modificato dalla Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022), disciplina il regime forfettario, applicabile ai lavoratori autonomi che realizzano ricavi/compensi non superiori a 85.000 euro annui.

Tuttavia, l’accesso al regime è precluso nei seguenti casi:

  • Se nell’anno precedente il soggetto ha percepito redditi da lavoro dipendente e/o assimilato superiori a 30.000 euro (art. 1, comma 57, lett. d-bis).
  • Se l’attività autonoma viene esercitata prevalentemente nei confronti dell’ex datore di lavoro o di soggetti ad esso riconducibili, nel biennio precedente.

Tali previsioni mirano a prevenire situazioni di falsa partita IVA, laddove la prestazione autonoma celi, in realtà, un rapporto di lavoro subordinato mascherato.

3. Contributi previdenziali e doppia imposizione INPS

Il lavoratore dipendente a tempo pieno che svolge attività autonoma commerciale o artigiana può, in determinati casi, essere esonerato dall’obbligo contributivo INPS gestione commercianti/artigiani, qualora dimostri che l’attività principale e prevalente resta quella subordinata.

Tale esonero, formalizzato con apposita istanza all’INPS, è subordinato alla verifica del requisito di non abitualità e non prevalenza dell’attività autonoma (Circ. INPS n. 197/1996). Per i professionisti iscritti a casse ordinistiche, invece, la doppia contribuzione è ineludibile, salva diversa previsione regolamentare interna.

4. Obblighi contabili, dichiarativi e fatturazione elettronica

Anche in regime forfettario, il lavoratore autonomo è tenuto a:

  • Emissione della fattura elettronica tramite SDI, obbligatoria per tutti i forfettari dal 1° gennaio 2024 (D.L. 36/2022);
  • Conservazione dei documenti emessi e ricevuti;
  • Compilazione del quadro LM nel modello Redditi PF.

Dal punto di vista dichiarativo, l’interessato dovrà presentare:

  • Modello REDDITI PF con doppia sezione reddituale (lavoro dipendente e lavoro autonomo);
  • Modello F24 per il versamento dell’imposta sostitutiva e dei contributi previdenziali, se dovuti.

5. Settore pubblico: divieti e autorizzazioni

Il D.Lgs. 165/2001, all’art. 53, impone al personale della Pubblica Amministrazione un divieto generale di svolgere attività retribuite extraistituzionali, salvo specifica autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza. La violazione di tale divieto può comportare sanzioni disciplinari e la ripetizione delle somme indebitamente percepite.


Conclusioni operative

L’esercizio combinato di un’attività autonoma con partita IVA e di un lavoro dipendente rappresenta un’opportunità strategica, ma deve essere pianificato con precisione. È essenziale:

  • Verificare la compatibilità contrattuale e la presenza di vincoli specifici;
  • Valutare il regime fiscale ottimale in base ai redditi percepiti;
  • Assicurarsi della regolarità previdenziale e contributiva;
  • Ottemperare a tutti gli obblighi formali e dichiarativi previsti.

Si raccomanda l’assistenza di un consulente del lavoro e di un dottore commercialista per evitare il rischio di contenzioso e ottimizzare il quadro fiscale-previdenziale complessivo.

Check-List Operativa – Avvio Partita IVA per Lavoratore Dipendente

1. Verifiche Contrattuali e Giuslavoristiche

  • Verificare presenza di clausole di esclusiva o non concorrenza nel contratto di lavoro (art. 2105 e 2125 c.c.)
  • Accertare se è richiesta autorizzazione preventiva del datore di lavoro
  • In caso di lavoro nel settore pubblico, richiedere autorizzazione all’amministrazione (art. 53 D.Lgs. 165/2001)
  • Evitare conflitti d’interesse o concorrenza diretta con le attività del datore

2. Regime Fiscale

  • Verificare i requisiti di accesso al Regime Forfettario:
    • Ricavi/compensi inferiori a € 85.000
    • Redditi da lavoro dipendente dell’anno precedente ≤ € 30.000
    • No attività autonoma prevalente verso l’ex datore
  • Valutare l’eventuale convenienza del regime ordinario se il forfettario non è accessibile

3. Inquadramento Previdenziale

  • Stabilire la categoria previdenziale di appartenenza:
    • Gestione separata INPS (professionisti senza cassa)
    • Cassa ordinistica (avvocati, ingegneri, ecc.)
    • INPS Artigiani/Commercianti (se attività commerciale)
  • Se dipendente full-time → verificare possibile esonero INPS (art. 2-bis, L. 335/95, circ. INPS n. 197/96)
  • Calcolare eventuale contribuzione dovuta in parallelo

4. Apertura Partita IVA

  • Scelta del Codice ATECO corretto
  • Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate (modello AA9/12)
  • Attivazione posizione INPS e INAIL (se richiesto)
  • Iscrizione Camera di Commercio per attività d’impresa

5. Adempimenti Successivi

  • Emissione fattura elettronica obbligatoria (dal 2024 anche per forfettari)
  • Numerazione progressiva e conservazione digitale dei documenti
  • Compilazione del Modello Redditi PF – Quadro LM
  • Pagamento imposta sostitutiva (15% o 5%) e contributi previdenziali via F24

6. Controlli Periodici

  • Monitoraggio soglie di reddito annuo per mantenimento regime
  • Verifica annuale di compatibilità lavorativa e contributiva
  • Eventuale revisione dell’inquadramento fiscale se variazioni

Pubblicato il 14 Marzo 2025