Superbonus, stop alla proroga: ecco chi si salva e tutti i bonus per la casa rimasti nel 2024
Addio al Superbonus. Con la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati in commissione Finanze della Camera al decreto di fine anno sul Superbonus, la maggioranza parlamentare ha ancora una volta affermato il principio che l’era della superagevolazione è ormai finita. A partire da quest’anno – fatte salve alcune situazioni previste proprio nel suddetto decreto – per le ristrutturazioni edilizie si torna alla normalità. Sconti si, tutto gratis no.
Superbonus: chi si salva
Dal 1° gennaio 2024 l’agevolazione per l’efficientamento energetico, nella misura del 70%, è prevista solo per i lavori condominiali e per quelli su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate anche se possedute da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche (al di fuori dell’esercizio d’impresa, arte o professione). Nel 2025 il contributo scende al 65%. Sono previste però due salvaguardie, che lasciano anche nel 2024 il contributo al 110%: per i lavori avviati e non completati, con asseverazione tecnica presentata entro il 31 dicembre 2023; per i contribuenti con redditi bassi (fino a 15.000 euro lordi calcolati con il quoziente familiare) che al 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento lavori pari ad almeno il 60%. Infine resta ancora attivo il 110% per gli interventi effettuati nei Comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dall’1.4.2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Ecobonus per singoli appartamenti
Chi deve sostituire finestre, infissi, caldaia, impianti di climatizzazione invernali, o intende installare pannelli fotovoltaici, è bene che si decida a farlo quest’anno: per l’intero 2024 è infatti ancora valido l’Ecobonus con agevolazione (a seconda degli interventi) tra il 65% e il 50%. Il contributo potrà essere usufruito con detrazione fiscale in 10 anni (quindi niente più sconto in fattura o cessione del credito). Nel 2025 l’agevolazione scende al 36%.
Ecobonus per condomìni
Nel caso di interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste regole e misure diverse. Se si conseguono determinati indici di prestazione energetica, infatti, si può usufruire di detrazioni che arrivano anche al 70% o al 75%. C’è però un tetto: queste detrazioni vanno calcolate su un montante di spesa non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Se l’edificio si trova nelle zone sismiche 1,2 e 3, la ristrutturazione delle parti comuni gode di un’agevolazione dell’80% purché i lavori siano finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica. Anche qui c’è una clausola: i lavori devono determinare il passaggio a una classe di rischio inferiore. Se le classi sono due, l’agevolazione sale all’85%. Il beneficio, in questi casi, dev’essere calcolato su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Bonus ristrutturazione
Per tutto il 2024 si può usufruire del cosiddetto Bonus ristrutturazione al 50% con detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi per 10 anni su tutte le spese sostenute per i lavori di manutenzione sia ordinaria che straordinaria . Il limite massimo di spesa è di 96 mila euro per ogni unità immobiliare. Con questa agevolazione si può sostituire ad esempio il tetto, gli infissi esterni, i serramenti e le persiane, includendo anche i vari interventi di modifica del materiale oppure della tipologia degli infissi stessi ((per l’elenco dettagliato vedere la tabella pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate). Nel 2025 l’agevolazione scende al 36% e il massimale di spesa si riduce a 48.000 euro per unità immobiliare.
Sismabonus
Il Sismabonus ordinario consente di portare in detrazione le spese sostenute per effettuare i lavori di riduzione del rischio sismico, migliorando la classe sismica dell’immobile oggetto dell’intervento. Il bonus si può richiedere fino al 31 dicembre 2024 e per le spese sostenute spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96 mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 classe (70%) o di 2 classi (80%) e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (sempre 80 o 85%). Infine, chi compra un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, può detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75 o 85%, fino a un massimo di 96 mila euro).
Eliminazione delle barriere architettoniche
Dal 30 dicembre 2023, data di entrata in vigore del decreto Superbonus attualmente in fase di conversione in Parlamento, possono essere agevolati con la detrazione del 75% solo gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Sono esclusi dal bonus gli interventi di automazione degli impianti, la sostituzione di finestre, porte e pavimenti. L’agevolazione vale anche per il 2025 e deve essere ripartita nella dichiarazione dei redditi in cinque rate annuali di pari importo. Non è possibile né lo sconto in fattura né la cessione del credito.
Sono previsti dei tetti di spesa: cinquantamila euro per gli edifici unifamiliari e per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti situate all’interno di edifici plurifamiliari; quarantamila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari; trentamila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Bonus verde
Anche chi deve sistemare giardini e terrazzi con piante è bene che non rimandi troppo: per tutto il 2024 è ancora in vigore i cosiddetto bonus verde, ovvero la possibilità di detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute fino a cinquemila euro. La detrazione massima quindi è di 1800 euro per unità immobiliare da ripartire in cinque rate annuali di pari importo. Dal 205 – salvo proroghe – il bonus verde non ci sarà più.
Bonus Mobili
Per chi ha eseguito lavori di ristrutturazione straordinaria nel proprio appartamento, è previsto anche un aiuto (sempre sotto forma di detrazione Irpef) per l’acquisto dei nuovi mobili o elettrodomestici. La detrazione, che fino al 2023 veniva calcolata su un importo massimo di 8 mila euro, è scesa a 5 mila euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo. I pagamenti devono essere tracciabili, effettuati con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.